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mercoledì 7 gennaio 2015

alcuni Tour proposti




MOLISE




Museo Nazionale 
del Paleolitico di Isernia La Pineta

L’importanza della visita al Museo Nazionale del Paleolitico, rilevante sito archeologico internazionale è diventata ancor più di grande interesse dalla scoperta di un dente da latte che ha 600mila anni: questa la scoperta è stata fatta nel  2014 negli scavi del sito archeologico di Isernia. Il dente è un incisivo appartenuto ad un bimbo tra i 5 e i 6 anni. Un reperto assolutamente raro, data la sua antichità, sarebbe appartenuto all’Homo heidelberghensis. Il reperto umano è il primo attribuibile all’Homo heidelbergensis, antenato dell’homo di Neahderthal. La sorprendente scoperta si colloca come il più antico ritrovamento archeologico di fossili umani in Italia. 



Roma  Antica

Venafro è il punto di partenza ideale per scoprire il Molise, 
una terra colma di tradizioni e di storia.
Di particolare interesse, nel museo di di Santa Chiara di Venafro, è l'editto augusteo con le regole d'uso dell'acquedotto. Il documento è stato redatto negli anni tra il 17 e l'11 a.C., contiene le indicazioni sulle modalità costruttive, i rapporti con i proprietari dei terreni attraversati, la distribuzione dell'acqua ed indica i magistrati a cui era affidata la gestione e la sorveglianza dell'acquedotto e che erano competenti nel caso di controversie. In caso di controversie tra loro era previsto l'intervento di un prefetto da Roma. Quest’esperienza unica, condurrà i giovani visitatori attraverso un viaggio nella storia ad entrare con maggiore vivacità nella storia romana che poi amplieranno a scuola con dibattiti e elaborati. 
Presso il Museo sono previsti Banchetti Didattici a Richiesta.



Il Medioevo

Il palazzo di Macchia d’Isernia concilia le robuste forme di un fortilizio medievale con soluzioni architettoniche rinascimentali che ingentiliscono l’insieme. La piazzaforte edificata dai Normanni fu infatti prima ampliata dagli Angioini poi, nel 1480, in periodo aragonese, unita alla nuova residenza baronale. Oggi il palazzo si presenta interessante sia all'esterno con le superstiti torri difensive angolari e con il loggiato aragonese a sette arcate che affaccia sulla piazza dell'abitato, sia all'interno, dove, attraverso il cortile trapezoidale si accede ai locali di servizio e, grazie ad uno scalone rinascimentale, al piano nobile. Gli attuali proprietari del palazzo ne permettono la visita e consentono all'interno di esso lo svolgersi di attività culturali.




La Fabbrica del Cioccolato

Descrivere cosa possa essere la visita in una fabbrica di cioccolato è quasi impossibile. Tutti i sensi si accendo, dall’olfatto, al gusto. La curiosità gioca il ruolo più importante per 
per poter scoprire tutte le meraviglie del ciclo produttivo del cioccolato. Lasciarsi trasportare dai sensi durante la visita della fabbrica e affondare nelle varie tipologie di cioccolato e confetti in piena produzione degli stessi è un viaggio meravigliose 
che fa diventare bambini anche gli adulti.





Rocchetta a Volturno

Un paese ricco di Storia e Natura, dalle sorgenti del fiume Volturno, agli scavi archeologici etruschi, alla terra della Linea Gustav,  al Museo delle Armi, alla famosissima roccia/parete da arrampicata sportiva di Ratafioni; questo e molto di più a Rocchetta a Volturno. 
Durante la Seconda guerra mondiale una frazione di Rocchetta a Volturno, Castelnuovo a Volturno, fu teatro di una macabra messa in scena. Interi reparti alleati infatti affluirono attorno al paesino inscenando una battaglia in piena regola, con tanto di finti feriti e morti. La finta battaglia si concluse con il bombardamento e la distruzione del centro abitato, tutto al solo scopo di girare un film di propaganda sull'assalto alla Linea Gustav. Gli scavi di San Vincenzo, dove nell’area dell'attuale Abbazia Nuova vi è stato il ritrovamento di un gruppo di venticinque sepolture databili tra la fine del VI e il V secolo a.C. che attestano l'esistenza di un insediamento stabile sannita. La stessa area, fu interessata da un insediamento residenziale a partire dal II secolo a.C., che continuò a vivere sino al 350-370 d.C. La chiesa, consacrata nel 1115 era preceduta da un atrio a quadriportico e affiancata dalle fabbriche monastiche,
 attualmente scomparse.

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